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Alimentazione sana

Calorie, alimenti e perdita peso

Affinché la “macchina” funzioni dobbiamo fornire carburante, ossia cibo che fornisce energia misurata in termini di calorie. Quindi, per non ingrassare, le calorie introdotte con la dieta devono essere eguali a quelle consumate per le varie funzioni espletate dal nostro organismo. E per dimagrire basta fornire meno calorie di quelle consumate ed il gioco è fatto!

Affinché la “macchina” funzioni dobbiamo fornire carburante, ossia cibo che fornisce energia misurata in termini di calorie. Quindi, per non ingrassare, le calorie introdotte con la dieta devono essere eguali a quelle consumate per le varie funzioni espletate dal nostro organismo. E per dimagrire basta fornire meno calorie di quelle consumate ed il gioco è fatto!

In realtà le cose non funzionano proprio così in quanto il corpo umano non è una semplice macchina che va a benzina; il metabolismo è il complesso insieme di reazioni chimiche che permettono all’organismo di sostenersi e vivere.

Se mangi poco...

Tutte le diete ipocaloriche all’inizio fanno perdere peso ma contemporaneamente mettono in stato di allerta l’organismo: più si riducono le calorie, più l’organismo diventa “economo”, cioè attraverso una serie di meccanismi biochimici, l’organismo diminuisce gradualmente il consumo energetico (in periodi di carestia il “cervello paleolitico” tende a immagazzinare riserve).

...e poi ricominci a mangiare.

Quando poi si ritorna a mangiare normalmente, l’organismo reagisce immagazzinando le calorie in più che riceve in forma di grassi di riserva, in previsione di un possibile prossimo periodo di fame. A volte si supera persino il peso che si aveva all’inizio della dieta.

Se nell’arco della vita ci si mette a dieta più volte, si osserva l’effetto fisarmonica, confermato anche da esperimenti sugli animali: man mano che si ripetono le diete la perdita di peso è sempre più difficoltosa, mentre il recupero è sempre più rapido. Ciò conferma che l’organismo si adatta alla riduzione delle calorie.

Quindi cosa posso fare?

Il punto fondamentale è che il fattore calorico non è il solo determinante nel perdere peso.

1) Innanzitutto bisogna tener conto dell’apporto di fibre che sono in grado di ridurre l’assorbimento intestinale dei glucidi e dei lipidi. L’assorbimento degli amidi varia anche con il tipo di amido: a parità di calorie ci sono amidi che vengono assorbiti maggiormente rispetto ad altri.

2) Ma il fattore che gioca un ruolo fondamentale nel perdere peso è il mantenimento di livelli costanti dell’ormone insulina. Mangiando cibi che non alzano la glicemia (quindi a Indice Glicemico basso) rimane basso anche il livello di insulina e ciò attiva degli enzimi lipolitici che liberano gli acidi grassi dalle cellule adipose, rilasciandoli nel sangue affinchè possano essere utilizzati dall’organismo per produrre energia. Si innesca così il processo di dimagrimento.

La soluzione non è dimagrire con una dieta breve, ma cambiare stile alimentare in modo costante per un lungo periodo; anzi, per tutta la vita.

I tempi per perdere peso in modo duraturo devono quindi necessariamente essere lunghi: l’obiettivo ideale è perdere circa 0,5 kg alla settimana. È inoltre importante perdere massa grassa e quindi grasso e non muscolo; per questo motivo ad una diete equilibrata va sempre associata dell’attività fisica.

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