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Alimentazione sana

Gravidanza e alimentazione

L’alimentazione della donna in gravidanza influisce sulla sua salute e su quella del bambino. È importante, quindi, conoscere alcune accortezze da seguire in questo particolare momento della vita.

Nel corso della gravidanza, l’aumento medio di peso in gravidanza va dagli 11 ai 16 kg, in base al peso di partenza. Di questi, circa 5 kg sono dovuti dal bambino, dalla placenta e dall’amnios, e circa 6 kg dal tessuto mammario, dal sangue e dal grasso che si sviluppano nella madre.

La quantità di calorie giornaliere di cui una donna in gravidanza ha bisogno aumenta, ma non a tal punto da dover “mangiare per due”.
Soprattutto nel primo trimestre, non è necessario alcun incremento calorico, mentre nei mesi successivi servono attorno alle 350 kcal in più al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal per il terzo trimestre. Anche questo aumento calorico varia in base allo stato nutrizionale di partenza, ad esempio, coloro che partono da una situazione sottopeso, avranno bisogno di un incremento calorico maggiore.

Un discorso a parte riguarda le gravidanze portate avanti durante l’adolescenza. In questo caso, la ragazza è in fase di crescita ed ha un fabbisogno calorico giornaliero più elevato, che arriva fino ad un incremento di 500 kcal al giorno.

Le supplementazioni più spesso prescritte in gravidanza sono quelle di acido folico, ferro e vitamina D. L’acido folico serve a prevenire alcuni disturbi neurologici, come la spina bifida, l’anencefalia e l’encefalocele. Il ferro viene consigliato quando il valore dell’emoglobina scende al di sotto degli 11 g per decilitro di sangue o in caso di anemia, oppure di gravidanza gemellare. La vitamina D viene prescritta se la donna non ha l’abitudine di stare al sole, oppure se appartiene ad popolazioni che ne risultano carenti (sud est asiatiche, caraibiche).

Alcuni alimenti sono sconsigliati, tra questi annoveriamo:

  • La caffeina (non superare i 300 mg al giorno).
  • La teina.
  • Le bevande alcoliche.
  • In questo particolare periodo della vita è anche utile ridurre l’assunzione di sale, per tenere sotto controllo la pressione arteriosa e, quando lo si usa, preferire quello iodato, in quanto l’organismo ha un fabbisogno di iodio maggiore.

L’alimentazione migliore da seguire in gravidanza è un’alimentazione variata, che include abbondanti quantità di frutta e verdura, cereali come pasta, riso, pane, anche integrali (che assieme alla frutta e la verdura apportano un buon quantitativo di fibre), proteine derivare dalla carne, dal pesce, e dai legumi, latte e derivati.

 

Rischi alimentari

La salmonellosi è causata da un batterio, se contratta in gravidanza, può compromettere lo sviluppo del feto. Per prevenire un’eventuale infezione da salmonellosi, bisogna prestare particolare attenzione all’assunzione di:

  • Uova crude e poco cotte.
  • Maionese.
  • Zabaione.
  • Gelati di produzione casalinga.
  • Carne cruda o poco cotta.

La toxoplasmosi è data da un parassita che completa il suo ciclo vitale nei felini. Nelle persone sane la malattia ha un decorso asintomatico, ma, se viene contratta in gravidanza, può portare gravi rischi per il bambino, come malformazioni, gravi lesioni cerebrali e aborto. Quando dagli esami risulta che non si è mai stati in contatto con il toxoplasma, bisogna evitare:

  • Carni poco cotte.
  • Insaccati e carne secca.
  • Frutta e verdura non lavata.
  • Animali infetti e il terreno dove si possono trovare le loro feci. Per questo motivo, è necessario utilizzare i guanti e lavarsi le mani dopo aver manipolato la terra oppure la lettiera dei gatti, con cui, quando possibile, andrebbero evitati i contatti.

È stato stimato che il consumo di carne cruda o poco cotta è la principale causa di contagio da toxoplasma.

La listeriosi è una malattia relativamente rara, ma che può avere conseguenze gravi. Causata da un batterio può portare ad un parto prematuro e all’aborto. Per evitare l’infeziome bisogna fare attenzione a:

  • Latte non pastorizzato.
  • Carni crude, alimenti freddi presenti sui banconi delle gastronomie.
  • Carni in scatola.
  • Pesce affumicato.
  • Insaccati.

Oltre ad evitare gli alimenti a rischio, per la prevenzione di queste ed altre malattie è di fondamentale importanza rispettare le norme igieniche, e, in particolare, avere un’accurata igiene delle mani.

 

Disturbi durante la gravidanza

Vi sono poi alcuni sintomi che possono comparire durante la gravidanza, che l’alimentazione può aiutare ad alleviare, come nausea, bruciore di stomaco, stipsi, emorroidi.

Per attenuare la nausea un rimedio efficace è l’assunzione dello zenzero, oltre che fare pasti piccoli e frequenti ed evitare gli alimenti ricchi di grassi.

Il bruciore di stomaco può migliorare se evitiamo alimenti ad alto contenuto di grassi o irritanti per lo stomaco, come la caffeina e il peperoncino. Anche in questo caso è utile fare pasti piccoli e frequenti, e poi, finito il pasto, rimanere in postura eretta.

Contro la stipsi e le emorroidi può aiutare l’assunzione di un buon quantitativo di fibre alimentari e di tanta acqua.

Nel caso in cui si voglia approfondire l’argomento, il Ministero della Salute ha prodotto le “Linee guida per una gravidanza fisiologica” in cui si possono trovare queste ed altre informazioni.

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